Gli Orti Estensi.

Gli Orti Estensi si estendono oggi in tutta quella parte nord-est della città compresa entro la cinta muraria, questa zona è delimitata a ovest dalla Certosa, a sud dalla direttrice di via Erbe/Corso Porta Mare nonché dal Cimitero Ebraico e a nord-est dalla cinta muraria.

La parte più prossima alla Certosa è facilmente accessibile da via Erbe, mentre la parte più settentrionale, dietro il Cimitero Ebraico, è più facilmente accessibile da via Vigne proseguendo oltre l'ingresso del Cimitero EbraicoQuarant'anni fa quella zona era realmente aperta campagna, sede di cascine agricole alcune in precario stato di conservazione; oggi l'intera area è stata riqualificata ed è sede di alcuni residence, di alberghi e attività di ristorazione e di un'associazione che pratica agricoltura biodinamica e altre attività didattiche ambientaliste. Resta comunque un luogo particolare: un pezzo di campagna a due passi dal centro.

La zona degli Orti Estensi vista dalle Mura di nord-est, sullo sfondo la Certosa

La signora Natalina.

Ho un ricordo particolare associato a questa zona, che risale alla fine degli anni '70, legato ad una persona anziana, la signora Natalina (non ho mai saputo il suo cognome), che viveva in una stanza  umida seminterrata (non saprei come definirla meglio), ricavata a ridosso degli edifici della Certosa proprio di fronte ad una cascina parzialmente abitata, oggi trasformata in residence. Non ho ricordo più intenso di qualcuno in condizioni di bisogno di quello della signora Natalina.
Per diverso tempo ho fatto visita a Natalina cercando di aiutarla; ricordo che mia madre mi dava del cibo da portare alla signora i cui pasti spesso (quando c'erano) si limitavano a pane e latte, non aveva l'elettricità, non aveva l'acqua corrente, era sola e affetta da una grave forma di artrosi che gli rendeva difficile muoversi. Aveva una vecchia bicicletta che usava come appoggio per camminare. Spesso la si trovava seduta su una panchina in Piazza Ariostea al sole ad "asciugarsi le ossa". Non l'ho mai vista chiedere la carità, ma se qualcuno gli offriva qualcosa, accettava ringraziando con una dolcezza sorprendente. Non ricordo come è successo che non l'ho più incontrata, forse per un ricovero. Sta di fatto che quando torno in questi luoghi o guardo queste foto non posso non ricordare la signora Natalina.

Via Vigne
Via Vigne subito dietro il Cimitero Ebraico